Concepita alla fine del 2013 e progettata nel 2014 con lo scopo di analizzare i rapporti fra Trieste e l’Austria, tra Ottocento e Novecento, inserendo l’evento nelle celebrazioni del centenario dello scoppio della Grande Guerra (avviate con l’apertura del nuovo Museo de Henriquez, dedicato proprio al primo conflitto mondiale), la mostra è stata sviluppata con un’impostazione che permette di approfondire vicende, personaggi, progetti e opere dell’ultimo quarto di secolo in cui Trieste è stata sotto il dominio dell’Impero austro-ungarico.
Il percorso della mostra ha un andamento cronologico-tematico per fornire ai visitatori la percezione più chiara del succedersi di alcuni eventi e del profondo mutamento avvenuto sul territorio in quel quarto di secolo: una fase di grande sviluppo che ha rappresentato, forse più che altrove, il passaggio tra la città ottocentesca e la Trieste moderna.
La voluta eterogeneità dei contenuti della mostra testimonia la molteplicità di influenze culturali, etniche, imprenditoriali e storiche di cui la città ha beneficiato nel periodo di passaggio tra i due secoli, consentendole di crescere in modo straordinario.
Valorizzare il patrimonio dei civici musei e altri prestigiosi archivi
Costruita quasi esclusivamente attorno al patrimonio dei Musei civici (Musei di storia ed arte, Museo Revoltella, Musei Scientifici) e delle Biblioteche di Trieste, la mostra consente di visualizzarlo per la prima volta nel suo insieme, valorizzato proprio nella ricerca di relazioni fra gli oggetti, le opere e i documenti.
Quasi tutte le sezioni ospitano materiali di proprietà comunale, ad eccezione dello spazio destinato alla cultura slovena – affidato alla cura della Narodna in študijska knjižnica / Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi – e quello dedicato alle Assicurazioni Generali (con l’Archivio Storico), perno dell’economia triestina e simbolo del profilo internazionale della città.
La documentazione fotografica – proveniente dalla ricchissima Fototeca dei Musei civici di storia ed arte – rappresenta il filo conduttore, mentre il confronto puntuale fra immagini e materiale permette di contestualizzare gli oggetti, comprenderne meglio il valore e il significato.
Passeggiando accompagnati da autori dell’epoca
Si tratta di un percorso che immerge il visitatore nell’atmosfera della città tra il 1891 e il 1914, una fase di grande sviluppo ancora poco studiata e quindi stimolo per ulteriori approfondimenti e ricerche storiche. Una narrativa di supporto accompagna il visitatore lungo questa “passeggiata” a ritroso nel tempo, attraverso il ricordo di brani e citazioni in lingue originali di diversi autori, fra i quali Carolus L. Cergoly, Scipio Slataper, James Joyce, Carlo Marchesetti.
Si inizia con le Istituzioni, lo Stato, la famiglia imperiale e il Municipio, per proseguire con il rapporto della città col mare (porto, compagnie di navigazione, studi naturalistici). La ricca vita teatrale triestina e le vicende letterarie sono illustrate da articoli di giornali, libri, riviste e altri materiali esposti in vetrine d’epoca lungo tutta la corsia centrale della ex Pescheria.
La crescita urbana è testimoniata dalle immagini degli edifici più rappresentativi sorti in quegli anni, alle quali si contrappongono quelle delle eccezionali scoperte archeologiche fatte a Trieste alla fine dell’800. Il percorso si chiude con i momenti artistici più rilevanti di un periodo straordinariamente intenso per eventi e personalità.
Le sezioni per ritrarre la città
Sotto il segno degli Asburgo
La città immediata dell’Impero
La capitale dell’Adriatico asburgico
Proiezioni marittime della “Grande Trieste”
Scatola magica – luoghi della musica e dello spettacolo
La Trieste slovena
Sguardi sulla città
Nascita dell’archeologia
Arte a Trieste tra Monaco e Venezia – “Una nuova e diversa scintillazione”
Assicurazioni Generali: Trieste fulcro di una leva internazionale
Layout espositivo razionale, allestimento aereo tridimensionale
La ricchezza e la diversità dei contenuti della mostra trovano risposta in un layout espositivo razionale, dal carattere quasi industriale, sviluppato attraverso la reiterazione di una serie di moduli espositivi.
L’accesso alla mostra consente fin da subito una visione complessiva del piano espositivo, che si articola in un percorso circolare, lungo il quale il visitatore viene stimolato ad approfondire le informazioni relative alla vita del periodo di riferimento.
Alcuni dei principali fatti di cronaca, anche di grande impatto emotivo, sono ricordati con una serie di gigantografie sospese: sedici grandi pannelli fotografici (da 300 x 200 cm) che riproducono immagini dell’epoca scelte dalla collezione della Fototeca dei Musei civici di storia ed arte.
Su altre superfici, sempre di grande dimensione, è testimoniata la straordinaria importanza che la letteratura ha rivestito per Trieste, attraverso il ricordo di brani e citazioni di diversi autori, scritti nelle lingue originali, che costituiscono una narrativa di supporto a tutta la mostra.
Le dieci Sezioni sono ospitate lungo le due navate laterali della ex Pescheria, arricchite da riproduzioni fotografiche, dipinti, oggetti, modelli ed altri materiali.
L’eterogeneità dei contenuti della mostra si rappresenta anche in un allestimento aereo multicolore e tridimensionale, quasi un secondo livello dell’esposizione, che nel riprendere la modularità del “cassettonato”, caratterizzante il soffitto della Pescheria, ricorda il ruolo che tale edificio ebbe nella vita quotidiana del periodo.
Il Progetto di allestimento della mostra è stato curato dall’architetto Dimitri Waltritsch ed arricchito dal design grafico di Matteo Bartoli. Coordinamento e ordinamento delle sezioni di Lorenzo Michelli.
Dietro le quinte_Numeri e curiosità:
2.000 m2 di superficie da allestire in un volume di 29.000 m3
7 istituzioni culturali coinvolte
1.200 ore di lavoro di allestimento in sala
13 chilometri di cavi nautici, in 8 colorazioni diverse, utilizzati per l’allestimento aereo
300 fotografie stampate ad alta qualità, su supporto durevole per un totale di 300 m2
50 metri lineari di bacheche del Comune di Trieste, appositamente restaurate