Nasce l’archeologia a Trieste: gli scavi dei direttori dei Musei Civici
27 marzo 2015 ore 17.30-19.00
parlerà: Marzia Vidulli
Gli anni che la mostra “La Grande Trieste. 1891-1914” presenta sono quelli che vedono la nascita dell’archeologia, con l’avvio delle ricerche in città finalizzate a fare luce sul nostro passato e tale impegno viene delegato dalle autorità centrali di Vienna ai direttori dei locali Musei Civici.
Carlo Marchesetti, direttore del Museo di Storia Naturale – anticipa Marzia Vidulli – fu impegnato nelle ricerche sul Carso triestino e in Istria, riconoscendo per primo la presenza degli abitanti delle grotte nell’età della pietra e dei castellieri nel periodo dei metalli, fino all’arrivo dei romani.
Il Museo d’Antichità (dal 1909 Museo di Storia ed Arte), come ricorda il suo direttore Alberto Puschi: “Oltre a prestare l’opera sua nell’esplorazione di Nesazio ed in altre scoperte avvenute nell’Istria, assicurò alla città quanto di buono e meritevole di essere conservato veniva in essa trovato, e del pari non si lasciò di prendere esatta notizia di tutte le eventuali scoperte, ma a seconda dei casi si cercò pure di completarle colle proprie investigazioni”.
In Trieste gli scavi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento furono dovuti quasi per intero allo sviluppo della città e la direzione del Museo si impegnò al controllo dei cantieri mandando sul posto il suo fotografo Pietro Opiglia che documentava i primi ritrovamenti per stendere poi lo schizzo di un embrionale rilievo dello scavo che, se ritenuto di notevole importanza, proseguiva sotto la direzione di Puschi e Sticotti.